mercoledì 16 febbraio 2011

IL PROCESSO BERLUSCONI

Quando la Procura di Palermo incriminò Andreotti per associazione mafiosa Emanuele Macaluso non nascose il suo dissenso. Pubblicò un pamphlet (Giulio Andreotti tra Stato e mafia, Rubbettino, 1995) per sostenere che, mentre sarebbe stato impossibile verificare in sede giudiziaria il bacio a Riina, evidenti erano le prove della contiguità politica fra andreottismo e mafia: col risultato che Andreotti alla fine sarebbe stato assolto anche dalle sue indubbie colpe politiche.
Vale lo steso per Berlusconi. Le sue colpe politiche, anche riguardo al rapporto fra potere politico e potere giudiziario, sono evidenti. Lo sanno anche i suoi sostenitori, che ora lo invitano a tornare ad essere “quello del 1994” senza considerare che dal 1994 sono stati sprecati diciassette anni. E che in questi diciassette anni Berlusconi ha affondato la bicamerale D’Alema (“bozza Boato” inclusa), non ha ripristinato l’immunità parlamentare e non ha riformato l’ordinamento giudiziario. Per non parlare delle liberalizzazioni mancate (a cominciare da quella delle televisioni) e della leggerezza con cui ha fatto e disfatto partiti ed alleanze.
Le colpe di Berlusconi sono queste, e non –è il caso di dirlo- le puttanate per cui ora viene rinviato a un giudizio che difficilmente si concluderà a suo sfavore: colpe da sanzionare in sede politica, nelle urne o in Parlamento. Sempre che l’opposizione non voglia aprire definitivamente la strada a quella “repubblica giudiziaria” che, bene o male, non si instaurò nemmeno nel 1994.      

LUIGI COVATTA

7 commenti:

  1. Come dice il buon Pannella pdl e pd sono speculari per mantenere il regime partitocratico che sta affogando il Paese.
    Il centro sinistra è stato 2 volte al governo e D'alema è stato anche premier e non ha mai affrontato le vere riforme istituzionali: mandato a termine, incompatibilità, ineleggibilità.

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  2. si pero'. Le colpe che sono addebitate a Berlusconi saranno pure puttanate (andare a letto per soldi con una minore per me non lo e') ma attengono alla sfera della responsabilita' personale.
    Tangentopoli e in un certo senso anche l'accusa di mafia ad Andreotti, investono molto di piu' la sfera della loro attivita' politica.

    Ci sono inoltre a mio parere anche responsabilita' politiche rilevantissime nel merito della vicenda Rubygate. In primis il fatto che Berlusconi va ripetendo in giro versioni palesemente inventate e costruite su tutta una serie di circostanze. Per bugie molto piu' veniali si e' messi alla sbarra senza problemi nel mondo anglosassone. Ci sentiamo di voler sancire in questo una diversita' italiana?

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  3. Si, però "puttanata" non è un titolo d'onore. Nè è un titolo d'onore passare le serate come le passa Berlusconi. Quanto al mondo anglosassone, essere "messi alla sbarra" è una metafora: Nixon fu "messo alla sbarra" davanti all'opinione pubblica prima che in un tribunale. Allora bisogna chiedersi perchè in Italia l'opinione pubblica su casi come questo si divide: forse perchè la credibilità della magistratura è ormai scarsa? Anche questa è una conseguenza grave della "via giudiziaria al socialismo", nonchè delle leggi ad personam che Berlusconi ha preferito alle riforme.

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  4. Ma la condanna morale di Berlusconi non e' il mio punto.
    Dico che indagare Berlusconi per prostituzione minorile e' molto meno "improprio" che indagare Craxi per finanziamento illecito e Andreotti per Mafia, che quelli si, sono tentativi di tagliare con l'accetta giudiziaria dei nodi politici.

    Qui il nodo politico e' indiretto, non e' nei fatti del processo, e' nella persona stessa. Vale uguale che la procura dovrebbe farsi "i cazzi suoi"?

    Quanto al mondo anglosassone, Cliton sul caso Lewinsky, e Blair sul fatto delle armi di distruzione di massa, sono stati messi alla sbarra per davvero, non metaforicamente.
    Quanto a Nixon, l'impeachment formale procedeva spedito. Lui ha tagliato la testa al toro prima che arrivasse in porto. Del resto anche Berlusconi e' stato "messo alla sbarra davanti all'opinione pubblica prima che in tribunale". Era il caso Noemi. Anche la', bugie macroscopiche dette senza contraddittorio (l'autista socialista?).

    Che la credibilita' della magistratura sia ormai scarsa siamo certamente d'accordo. Nello specifico mi paiono meno incredibili di altre volte. Ma in generale ci mancherebbe che fosse credibile. La vera domanda e': chi c'e' rimasto di credibile? Non la politica, certamente non la tv di Santoro e Minzolini, non la magistratura, molto poco i giornali...Malissima tempora currunt?

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  5. Credibile, ormai, è rimasto solo Napolitano. Ed è ora di voltare pagina rispetto a questa politica. Quanto al resto, difficile trovare la "pistola fumante" nel caso Ruby, anche perchè la signorina è stata meno previdente della Lewinski nel custodire le prove. Difficile anche provare la concussione, se nessuno ammette di essere stato concusso. Comunque, davvero vogliamo affidare le sorti della Repubblica al duello fra Ghedini e la Boccassini?

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  6. No. Anche per questo, qualcuno di potente nel PDL avrebbe dovuto consigliare un passo indietro. Ma come ha dimostrato Fini non c'e' nessuno di abbastanza potente nel PDL a parte lui!
    L'Italia e' il paese dove la soluzione di un problema coincide con l'inizio di un altro problema...

    Sull'inchiesta difficile si, ma in tutta onesta' non riesce proprio ad apparirmi un'inchiesta lunare.

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  7. Forse i socialisti passati a destra potrebbero dare una mano... forse... ma ho paura che loro devono solo vendicarsi...

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