E' curioso che Berlusconi abbia chiesto al presidente Monti l'impegno a non candidarsi alle elezioni del 2013. Se infatti il governo “tecnico” nasce per realizzare riforme impopolari, tali cioè da far perdere consensi a chi le fa, Berlusconi non dovrebbe temere l'eventuale concorrenza del Professore: chi voterebbe un governo da lacrime e sangue? Invece Berlusconi è preoccupato, e c'è da immaginare che qualche preoccupazione serpeggi anche fra i suoi dirimpettai del partito democratico.
Del resto un osservatore fra i più avvertiti, come Angelo Panebianco sul Corriere di oggi, non sottovaluta la “funzione latente” assegnata al nuovo governo: quella di “offrire alla politica partitica la possibilità di scomporsi e ricomporsi su nuove basi”; ed arriva addirittura, pur senza citare la fonte, a riproporre la ricetta craxiana dell'elezione diretta del presidente della Repubblica, al fine di responsabilizzare politicamente un potere che nelle scorse settimane si è rivelato indispensabile per sciogliere il groviglio determinato dall'irrazionale sovrapposizione del sistema elettorale maggioritario e della forma di governo parlamentare.
E' difficile, ovviamente, che nel calendario della legislatura in corso si possa aprire una finestra per riforme costituzionali di questa portata. Ma è significativo che un bipolarista convinto come Panebianco non invochi più, come logico complemento del sistema maggioritario, l'elezione diretta del premier, o qualche altra forma di rafforzamento dell'esecutivo. Anche lui, evidentemente, si aspetta che “per effetto del tramonto dell'era berlusconiana” nel sistema dei partiti si determini un Bing Bang. Che poi questo significhi “che l'era berlusconiana potrebbe essere stata solo un lungo intermezzo tra la fine della Dc e la sua rinascita” dipende solo dagli attori politici. I quali comunque non dovrebbero temere più che tanto se, in caso contrario, finissero “in cavalleria sia il bipolarismo che l'alternanza”: infatti il “cupo futuro di accentuata instabilità politica” che Panebianco paventa è già dietro le loro spalle.
LUIGI COVATTA
Articolo pubblicato da Il Riformista del 21 novembre 2011
Articolo pubblicato da Il Riformista del 21 novembre 2011