mercoledì 16 febbraio 2011

IL GALANTE CAVALIERE

La festa dell’amore è quella in cui uomini e donne si scambiano doni in segno di affetto: la Donna Cristina Di Censo con garbo ha evitato la data del 14 febbraio nella convinzione che per quanto provenisse da una donna, il Galante Cavaliere non avrebbe apprezzato, come galateo avrebbe imposto, il dono del rinvio a giudizio.
E' cosi', dopo il 13 febbraio del Milione di Donne scese in piazza per difendere il proprio orgoglio di Donne, “astuzia di donne le vince tutte”, e' il 15 febbraio il giorno in cui una Donna, su richiesta di Donna Ilda Boccassini, manda a processo il Galante Cavaliere innanzi a tre Donne, Giulia Turri,  Orsola De Cristofaro e Carmen D'Elia, che dovranno giudicare se ha troppo amato una Donna minorenne, Karima El Mahroug, e per lei concusso la questura meneghina, che non è Donna ma è femmina, ed il commissario capo Donna Giorgia Iafrate.
“Abbi donna di te minore, se vuoi essere signore.”: così il Galante Cavaliere si è difeso in parlamento spiegando che non si può condannar l’amor : ma niente da fare, “chi ha cattiva donna, ha il purgatorio per vicino”, ed ecco che il 6 aprile sarà il giorno del giudizio di tre Donne in verticale che lo processeranno da sedute, il che non deve essere il massimo per uno che le ama si, ma solo in orizzontale.
Eppure il Galante Cavaliere avrebbe dovuto comprendere che mentre per le lingue derivate dal latino in francese si usa femme, "femmina", mentre in spagnolo mujer e in portoghese mulher, "moglie", e nel paese di Albione woman è la contrazione di wife man, quindi "moglie”, nella nostra lingua la parola donna deriva dal latino domna, forma sincopata di domina, femminile di dominus, condottiero, o anche padrone, e dunque il giusto adagio da recitare non era “chi dice donna dice danno”, ma bensì  “chi donne pratica, giudizio perde” che riadattato ai giorni nostri recita chi donnine pratica (rinvio a) giudizio prende
Chissà se le Donne lo perdoneranno, ma certo 60 milioni di italiani, uomini e Donne, hanno un Galante Cavaliere in più ma un credibile Presidente del Consiglio in meno!

MARCO DI LELLO

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