“Il nostro tempo è adesso” con questo imperativo, un gruppo di precari organizzatosi in rete si ribella all’attuale mondo del lavoro fatto di: ingiustizie sociali, diritti negati, precarietà e disoccupazione. Una generazione che non si arrende, anzi, lancia un appello rivolto a tutti gli sfruttati, sottopagati a scendere in piazza sabato 9 aprile, riappropriandosi del proprio tempo e rivendicando i propri diritti. La situazione italiana infatti è preoccupante. Secondo i dati “Istat ”, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salito al 29%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2010 e di 2,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009, segnando così un nuovo record negativo. Si tratta, infatti, del livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero dal gennaio del 2004. Ad oggi in Italia il numero degli inattivi sale a 14 milioni 933 mila unità, tenendo conto inoltre che a fine 2010 più di 395 mila posti di lavoro sono andati in fumo. Più della metà di questi disoccupati risulta non aver superato il 30esimo anno di età. Le nuove generazioni hanno immediatamente bisogno di riforme economiche e sociali, ma la politica al momento arranca. Liberalizzazioni in economia, abolizioni di caste,corporazioni ed ordini professionali . I giovani sono ormai stanchi dei soliti spot politicisti in loro favore. Non va inoltre dimenticato il fenomeno dei “giovani cervelli” italiani che, cercano sempre più la propria fortuna ed il proprio futuro all’estero, come evidenziato anche settimane fa da nota rivista americana “Time”. Architetti, manager, ricercatori molti dei quali obbligati ad abbandonare i propri affetti pur di trovare una collocazione stabile nel mondo del lavoro. L’Italia si dimostra ancora una volta agli occhi del mondo: un Paese nel quale la parola merito, soprattutto in campo lavorativo, è sopraffatta dalla parola clientelismo. In Italia, l’ascensore sociale bloccato ostruisce un libero ingresso nel mondo del lavoro, il tutto acuito da lobby e corporazioni – come quelle di notai, avvocati, commercialisti - che permettono l’accesso al mondo del lavoro soltanto ai figli dei figli, per discendenza diretta. E’ giunto il nostro momento, il momento di riappropriarci del nostro presente. L’attuale Governo, oltre ad aver perso l’iniziativa politica, ammesso che mai l’abbia avuta, è troppo impegnato ad approvare la legge sulla giustizia, allontanandosi progressivamente dai problemi reali dei cittadini. Su questi temi è giunto il momento che le sinistre trovino delle soluzioni, attraverso idee condivise, ma soprattutto superando diffidenze ideologiche, dando priorità ad un alternativa reale di Paese, che può realizzarsi evidentemente soltanto mediante un riassetto della sinistra italiana da anni deflagrata. Un primo passo potrebbe essere compiuto proprio a livello giovanile, infatti a tal proposito, sarebbe opportuno che al prossimo congresso dell’Ecosy, che si terrà dal 31 marzo al 1 aprile a Bucarest, tra le delegazioni italiane vi partecipasse anche una delegazione di giovani di “sinistra ecologia e libertà” al fine di ampliare anche in Italia, partendo proprio da un contesto europeo, la famiglia del socialismo, quel socialismo che potrebbe essere una vera alternativa al berlusconismo. Inoltre proporremo in quella sede di promuovere di concerto con i Giovani democratici - anch’essi insieme alla FGS co-fondatori della Ecosy – uno specifico ordine del giorno per far comprendere all’ Europa la grave emergenza
sociale italiana.
LUIGI IORIO
Segretario Nazionale dei Giovani Socialisti
Bravo Iorio, facci sognare!
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