Sono nato nell'isola d'Ischia, e quindi -anche se fra foriani e casamicciuoli c'è una bella differenza- sono discendente degli sciacalli che secondo Roberto Saviano nel 1883 barattarono con cento lire (di allora) la vita del giovane Benedetto Croce. Questa volta sono io ad essere indignato. E la pezza a colore con cui ieri sera al TG della 7 lo scrittore casalese ha cercato di giustificare la gaffe è come al solito peggio del buco. Possibile che uno scrittore non abbia colto la metafora iperbolica di quella “centolire” evocata dal padre di don Benedetto mentre moriva sotto le macerie? E possibile che non sappia, visto che si diletta di storia, che in quel terremoto morirono, oltre ad un centinaio di villeggianti, almeno seimila indigeni? Morirono perchè non avevano soldi a sufficienza per corrompere i loro concittadini? “Vieni via con me”, invita Saviano. Ma vada via con qualcun altro, per quello che mi riguarda.
LUIGI COVATTA
..ma con tutti i problemi che ci sono in giro in questo momento.. ci andiamo ad occupare di queste cazzate??!|!!
RispondiEliminaOttimo Senatore!
RispondiEliminaBravo Luigi."Quanno ce vo, ce vo".
RispondiEliminale offro un caffè virtuale,ben detto.
RispondiEliminaL'insensibilità ed il cinismo di Saviano meritano soltanto disgusto.
RispondiEliminaL.C.
Per quanto mi riguarda il problema che più mi dà da pensare è quello della selezione, diciamo così. Saviano ha ascolti e fa notizia, anche quando dice (capita spesso) grandi sciocchezze perché qualcuno ha deciso che debba essere un "eroe". Se poi a ciò aggiungiamo che è stato adottato (o si è fatto adottare: è lo stesso) dal "partito" del noto quotidiano… Che sia una persona di modesta preparazione culturale e di una sensibilità non ancora matura, che sia chiamato a svolgere un ruolo più grande di lui, beh...questo sembra non interessare quasi nessuno
RispondiEliminaCorrado Ocone
Per fortuna si può interagire con voi adesso e magari fare una community, in qualche modo legata alla testata se si potesse farlo sul sito del partito sarebbe anche meglio!
RispondiEliminaMatteo Marcelli
Giusta osservazione
RispondiEliminaMatteo Marcelli
E' tipico degli italiani spaccare il capello in quattro, o in quattromila parti pur di esprimere sempre il loro distinguo. Facendo ciò si occupano della pagliuzza che hanno nell'occhio, e non si accorgono che in esso già c'è una trave che glielo sta sfondando.
RispondiEliminaEnrico Mercatali
Ma cosa fa di male Saviano... denuncia la camorra la endrangheta e la mafia che devastano il paese... mi pare che la storia di Benedetto Crice la ha raccontata Benedetto Croce quando è stato estratto dalle macerie a giornalisti... che hanno pubblicato la notizia che Saviano ha riportato e non parlava di mazzette...
RispondiEliminaPer me la vostra è una interpretazione del racconto fatto da Saviano.Una delle tante. E mi pare che di questi tempi in tanti abbiano voglia di parlare, senza avere idee chiare, facendo congetture, esplicitando pareri personali come fossero teorie, senza dare una possibilità di discussione più serena di come ci hanno abituati.
RispondiEliminaTanto rancore verso una persona che ha riportato un aneddoto per avviare un racconto su un argomento che in tutte le discussioni viene del tutto tralasciato.Che l'aneddoto sia veritiero o meno, che Saviano lo abbia riportato con malizia o no, io l'ho interpretato in altro modo semplicemente perchè l'ho collocato nell'INTERO contesto del racconto: io ho pensato alla frase attribuita al padre di Croce come quella di un uomo che si trova in una situazione talmente vicina alla morte che pensa ad ogni possibile soluzione per salvarsi, anche a quelle che in situazioni di lucidità (come quella in cui noi ci troviamo criticando certi racconti) possono sembrare inopportune o scabrose. Sono quasi sicura che fosse questo che Saviano volesse trasmettere con il suo incipit. Dico "quasi" perchè io non sono nella testa di nessun altro se non nella mia, perciò non ho nessuna pretesa di rinchiudere il messaggio di qualcun altro in una mia interpretazione, per quanto questa possa essere più o meno vicina al messaggio di partenza.
Angela
Saviano non sarà perfetto (e chi lo è?), commetterà degli errori, ma bisogna togliersi il cappello davanti ad un cittadino del genere.
RispondiEliminadispiace che un uomo intelligente come Luigi Covatta se ne esca con un commento così fuori luogo.
Sono legato a Ischia, a Forio, a Lacco Ameno, a Casamicciola .... ci ho passato le vacanze estive dei miei primi 20 anni di vita, e ci ritorno spesso .... Mia nonna Raffaella era molto legata a Casamicciola, ai suoi abitanti, vicina alle loro sofferenze .... essendo stata estratta viva dalle macerie della sua abitazione, crollata come tante, durante il tremendo terremoto di Messina ....
RispondiEliminaNooo!!!!Anche qui Raffaele Mauro! Ma è una persecuzione! Impeditegli l'accesso, fate qualcosa insomma...già imperversa su facebook con i suoi interventi autistici. Ma chissenefrega se è legato a Ischia, se ci ritorna spesso, chissenefrega di sua nonna.....non esiste un moderatore che gli impedisca di entare e raccontarci i fatti suoi?
RispondiEliminaLa mia solidarietà a Raffaele Mauro, che non conosco e del quale un anonimo (!) che probabilmente è un fan di Assange chiede la censura. Anche in questo caso spacco il capello in quattro, come fanno gli apoti che ragionano col proprio cervello. Vedo dalla Repubblica di oggi che Saviano parla male di Croce, ma non di Garibaldi. Me ne compiaccio. Anche se sarebbe legittimo il sospetto su un "comandante braccato dalle polizie di mezzo mondo". Non solo per banda armata. Anche per "concorso esterno", se le cronache dell'epoca su Liborio Romano hanno la stessa attendibilità di quelle sul terremoto di Casamicciola.
RispondiEliminaLuigi Covatta
Saviano ogni tanto farà qualche errore, ma vive sotto scorta ed è in cima alla lista nera della camorra. Qual è invece il contributo di Luigi Covatta alla lotta contro la criminalità organizzata?! GG
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